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06/06/2017 - In aula o in commissione

Urbanistica: c'è l'accordo. Conclusa la discussione generale sul ddl dell'assessore. Domani gli articoli

In Consiglio provinciale

Urbanistica: c'è l'accordo. Conclusa la discussione generale sul ddl dell'assessore. Domani gli articoli

Carlo Daldoss. In allegato, l'ordine del giorno con, al punto 5, accesso al testo in discussione

Urbanistica: c'è l'accordo. Conclusa la discussione generale sul ddl dell'assessore. Domani gli articoli

​​​Il pomeriggio in Consiglio provinciale si è aperto con una riunione dei capigruppo durata più di un'ora e mezza, al termine della quale è stato raggiunto un accordo sugli emendamenti al ddl 191 proposto dall'assessore Carlo Daldoss per aggiornare la legge del 2015 sul governo del territorio. Sul testo di 45 articoli, che si pone soprattutto obiettivi di semplificazione e di chiarimento per favorire interventi edilizi paesaggisticamente sostenibili riducendo il consumo di territorio, e che introduce norme in materia di ambiente, energia, lavori pubblici e turismo, l'assemblea legislativa ha concluso la discussione. Domattina alle 10.00 i lavori riprenderanno con l'esame degli ordini del giorno e degli articoli con i relativi emendamenti.

Daldoss: la legge del 2015 aveva bisogno di un "tagliando".

Aprendo la discussione generale, l'assessore Daldoss ha sottolineato che il ddl costituisce una sorta di "tagliando" della legge urbanistica del 2015, necessario per realizzarne gli obiettivi a due anni dall'entrata in vigore. Si tratta per Daldoss di offrire interpretazioni e specificazioni delle norme finalizzate a renderne più chiara e semplice la lettura e quindi l'attuazione. Non è un caso, ha aggiunto, che l'approvazione di questo ddl coincida con l'entrata in vigore, prevista proprio domani, del regolamento provinciale unico sull'edilizia, che completa il pacchetto urbanistico. Questo risultato, ha proseguito, è frutto di un lavoro di squadra tra assessorato, Terza Commissione consiliare e Tavolo costituito anche dal Consorzio dei Comuni. La volontà è di andare incontro alle esigenze delle imprese e dei cittadini sulle regole edilizie e dei lavori pubblici. Queste norme sono per Daldoss un buon passo avanti per rendere più chiaro e stabile il quadro normativo del settore, che va ora conosciuto il più diffusamente possibile. Anche il modello di partecipazione inserito in legge, non più estemporaneo e lasciato alla discrezionalità del decisore politico che interloquisce con i portatori di interesse, indica per la prima volta la buona pratica della valorizzazione del contributo propositivo che anche chi sta fuori delle aule consiliari può dare. L'assessore ha poi richiamato l'importanza della norma sul contributo di costruzione, che prevede la restituzione dell'onere di concessione nel caso in cui un alloggio venga acquisito da soggetti muniti dei requisiti per la prima casa. "Ci è sembrato equo – ha spiegato – dare la possibilità di chiedere questo rimborso a chi  è titolare del diritto soggettivo alle detrazioni per la prima casa. Non si tratta di grandi cifre – ha avvertito – ma di un intervento di equità diffusa". Daldoss ha poi segnalato il valore della norma che promuove il decoro degli immobili. Il ddl prevede infatti che all'interno dei centri storici si possano individuare ambiti urbani e stradali nei quali rendere obbligatori interventi di manutenzione delle facciate delle case. "Come nel caso – ha esemplificato – di Casa Battisti in piazza Duomo a Trento, che fino a qualche anno fa aveva caratteristiche poco conformi al decoro. Ebbene con questa norma oggi il Comune potrebbe intervenire in maniera coattiva".

Degasperi critica il "no" alle proposte su commissioni tecniche e incompatibilità

Claudio Civettini di Civica Trentina ha auspicato che trovi compimento l'intenzione dell'assessore di uniformare la modulistica a livello provinciale. E su questo punto ha preannunciato la presentazione di un apposito ordine del giorno. Dopo aver annunciato il ritiro dei suoi 5 emendamenti, Civettini ha sollecitato l'esigenza di una comunicazione più diffusa in merito alla banca della terra, che esiste già da due anni. "I percorsi legislativi ci sono – ha ricordato – ma vanno attuati. Manca la comunicazione sulla banca della terra esiste già da due anni. La Giunta faccia arrivare la comunicazione a tutti gli interessati perché si possano attivare". Quanto al consumo del territorio, per Civettini si tratta di avere un progetto e di trovare equilibri, non di seguire un'ideologia, "perché questo può impedire di rispondere alle esigenze reali delle famiglie".

Filippo Degasperi del Movimento 5 stelle ha criticato l'eccesso di fretta messo per l'approvazione di questo disegno di legge, con il rischio di ritrovarsi tra due anni a dover fare un "tagliando" anche a questa normativa. Alla velocità va preferito a suo avviso un maggiore approfondimento ex ante. Il consigliere ha espresso "amarezza" per la chiusura dell'assessore alle due proposte considerate qualificanti dal M5stelle: la composizione delle commissioni e l'incompatibilità. La prima, ha ricordato, prevedeva l'esclusione dei soggetti politici dalle commissioni tecniche consultive. Per il M5s gli organi politici hanno già gli strumenti per far bene il loro lavoro nelle Giunte e nei Consigli comunali, dove nominano i componenti delle commissioni tecniche edilizie delle Comunità di valle. Non si capisce perché debbano anche partecipare a questi organismi consultivi che dovrebbero essere esclusivamente tecnici e dei quali i politici dovrebbero ricevere alla fine i pareri. Quanto alle incompatibilità, per il M5s è necessario che il sindaco che assegna un incarico non possa essere anche il professionista che predispone il progetto. Vista la mancanza di disponibilità a recepire queste richieste, Degasperi ne ha annunciato il ritiro. Ha poi illustrato tre emendamenti da lui proposti: il primo per il coinvolgimento delle popolazioni nelle procedure per la realizzazione di impianti di biogas, punto verso il quale – ha segnalato Degasperi – l'assessore ha manifestato disponibilità; il secondo sulla banca della terra; il terzo per limitare il più possibile il consumo del suolo prevedendo la verifica preliminare delle aree prima di decidere espansioni edilizie. Il consigliere ha sollecitato il rafforzamento dei rapporti tra Provincia e Comunità di valle per arrivare entro il 2050 al consumo zero di territorio come richiesto dall'Unione europea.

Borgonovo Re: "ricognizione dei Comuni per frenare il consumo di territorio".

Donata Borgonovo Re (Pd) ha illustrato le proposte emendative frutto della discussione in Commissione, del contributo delle realtà territoriali e associazionistiche ascoltate e dei contenuti del ddl presentato e poi ritirato da Degasperi. A suo avviso anche in alcune aree del Trentino il consumo eccessivo del suolo appare evidente. "Non possiamo più permetterci – ha ammonito – eccessi e libertà che hanno contrassegnato l'utilizzo del territorio in alcune realtà provinciali". Per questo la consigliera aveva proposto una norma per chiedere ai Comuni di produrre, prima di avviare procedure di tipo pianificatorio, un censimento delle realtà edificate ma non utilizzate o abbandonate o malamente utilizzate presenti sul territorio. Questo per evitare di rosicchiare altri spazi, essendo il territorio un bene scarso. Un bene da destinare quindi preferibilmente all'agricoltura attraverso la banca della terra. Subordinandone l'utilizzo all'utilità sociale e solidale. Pur non arrivando a prevedere nel ddl questo censimento degli edifici e delle aree inutilizzate e dismesse, resta indispensabile per la consigliera chiedere alle amministrazioni locali di effettuare una ricognizione di quanto esiste sul loro territorio e di incrociare questa indagine con le funzioni di cui la comunità ha bisogno. Borgonovo Re ha infine ricordato l'emendamento che aggiunge le aree terrazzate alle opere e ai manufatti da inserire tra le opere dal forte valore paesaggistico. E ha segnalato la possibilità di accedere a contributi finalizzati al ripristino e alla rimessa in uso di un bene storicamente e paesaggisticamente significativo ma abbandonato.

Borga favorevole al ddl, che snellisce gli interventi edilizi.

Secondo Rodolfo Borga, di Civica Trentina, l'unica norma provinciale che finora ha salvaguardato il territorio era stata quella dell'assessore Gilmozzi per la tutela delle aree agricole di pregio. A Borga il ddl dell'assessore Daldoss sembra invece voler semplificare le procedure per intervenire più agevolmente con interventi edilizi all'interno dei centri abitati, anche per il recupero degli immobili. Quanto all'agricoltura, per Borga la Giunta provinciale dovrebbe pagare i contributi pubblici attesi da anni. A suo avviso per il recupero del territorio si dovrebbe pensare al sostegno di aziende agricole solide, sfruttando i finanziamenti che provengono dall'Europa. Ad esempio per favorire la successione della proprietà e l'avvio dei giovani all'attività agricola. Borga ha concluso dichiarando di condividere il ddl, "che va nella direzione giusta per snellire gli interventi edilizi visto che il mercato è da anni in sofferenza".

Nerio Giovanazzi di Amministrare il Trentino, ha apprezzato il metodo con cui è stato predisposto il disegno di legge, sia ascoltando le organizzazioni professionali interessate di cui sono state accolte le osservazioni sia cercando un accordo politico tra i gruppi prima dell'esame finale in aula per valutare gli emendamenti. Si è ottenuto così il disco verde anche dalle minoranze. E questo dimostra – ha osservato – che non è vero che qui dentro si fa solo ostruzionismo". Infine Giovanazzi ha invitato Italia Nostra "a provare a realizzare, se ci riescono, i muri a secco, che richiedono passione, tempo e fatica. "Quando non ci saranno più agricoltori i muri a secco si potranno solo disegnare al pc. Cerchiamo allora di non rendere ancor più gravoso il compito di questi operatori. Il ddl è condivisibile perché si pone l'obiettivo di semplificare, anche se certi passaggi creano qualche problema in più. Dopo aver concordato sull'esigenza di aggiornare la legge del 2015, il consigliere ha infine preannunciato il suo voto finale di astensione.

La replica dell'assessore: occorre rendere più fruibili i centri storici.

Nella sua replica l'assessore Daldoss ha risposto ai temi toccati dai consiglieri. Sull'uniformità della modulistica sollecitata da Civettini ha condiviso l'esigenza prevedendo che la soluzione sarà trovata con il consorzio dei Comuni dopo l'approvazione del regolamento. Rispondendo a Degasperi sulla presenza dei rappresentanti politici nelle commissioni comunali, Daldoss ha invitato a non demonizzare gli amministratori legittimamente eletti che in quanto tali hanno il diritto-dovere di presidiare il lavoro dei tecnici, che si sbaglia a presupporre liberi da ogni condizionamento. "Non si può gettare su tutto la logica del sospetto", ha detto. Quanto alle incompatibilità, per Daldoss in una piccola o media comunità il rischio del conflitto di interesse, pur importante, è fugato dalle norme già vigenti. E sul consumo del territorio l'assessore ha ricordato che l'osservatorio sul paesaggio è un luogo rappresentativo di tutte le sensibilità del mondo agricolo, dei liberi professionisti e delle imprese, che ha saputo promuovere una sensibilità su questo tema strategico per il Trentino. "Certo – ha ammesso – dal fare le cose al riuscire a farle conoscere passa del tempo". Tuttavia l'osservatorio ha svolto un'importante ricerca dedicata al consumo del territorio su quattro comunità. E l'ordine del giorno di Degasperi sprona ad estendere questa ricerca sull'intero territorio provinciale per poter ragionare su dati certi. Quanto alla visione del nostro territorio per i prossimi 10-15 anni, secondo l'assessore l'urbanistica e i piani regolatori dei Comuni rappresentano di per sé dei piani di sviluppo. Per Daldoss l'approccio non può essere mai "assolutistico", ma rispondere sempre ai bisogni concreti, ad esempio della prima casa. E ha ricordato che già oggi nei Prg assistiamo ad una riduzione delle aree edificabili, sia perché è il mercato ad indirizzare le scelte sia perché sono scoraggiate dall'Imis se l'immobile non viene immediatamente utilizzato. Per l'assessore oggi i piani regolatori devono valorizzare i centri storici che in alcune piccole valli sono disabitati. Certo, ha riconosciuto, il problema non si risolve con una norma che frena il consumo del suolo, ma il ddl può comunque di indirizzare sui volumi nei centri storici l'interesse di chi cerca casa, prevedendo progetti che creino più spazi in queste aree in modo da renderle più fruibili. Sull'impatto edilizio del ddl, l'assessore ha segnalato che nel prossimo futuro il "nuovo" costruito costituirà il 2-3%, mentre cresceranno ristrutturazioni e riqualificazioni edilizie, offrendo una valvola di sfogo non di poco conto per il lavoro.

Daldosso ha ribadito infine che l'obiettivo fondamentale del ddl è la semplificazione per favorire l'attività edilizia sostenibile e compatibile con il paesaggio.

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