Mercedes Bresso ai consiglieri provinciali: Europa e autonomia per le Terre Alte

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​​​​​Si è parlato di Europa, di regionalismo, di autonomia e di politiche per i territori di montagna, stamane in Quinta Commissione consiliare. Ospite d'eccezione, l'europarlamentare piemontese Mercedes Bresso, già presidente del Comitato delle Regioni dell'U.e. e relatrice in Parlamento europeo circa il rapporto sulle strategie per la regione alpina. L'esponente politico, in città per la rassegna "Siamo Europa", ha accolto l'invito di Lucia Maestri – presidente della Commissione permanente che si occupa dei temi europei - ed è stata accolta a palazzo Trentini dal saluto del vicepresidente del Consiglio provinciale, Walter Viola.

L'incontro è servito a fare il punto sulle azioni che concretamente possono essere messe in campo qui e a Bruxelles per ottimizzare la partecipazione di territori come il nostro alla costruzione delle politiche europee. Bresso ha sottolineato l'importanza di strumenti come il nostro Gect Euregio, ricordando quello da lei promosso tra Piemonte e Savoia e ricordando che questi gruppi di collaborazione transfrontaliera sono concepiti per avere una forte operatività concreta, tanto che in alcuni casi gestiscono ospedali e parchi naturali. Per lavorare a politiche mirate sulle necessità di terre alte come quelle dell'arco alpino – ha detto Bresso – occorre sfruttare tutte le opportunità specifiche che si sono in particolare dischiuse dopo il Trattato di Lisbona. Bene ad esempio Eusalp, la macroregione alpina, che può interagire con la stessa Euregio. Molto rilevante – ha ragionato la parlamentare del Pd, confrontandosi in particolare con Donata Borgonovo Re – è il lavoro di costruzione dell'Agenda Ue per le regioni montane: occorre costruirla tutti assieme in modo che sia operativa a partire dal secondo settennato di programmazione delle azioni Eusalp. Bresso ha detto che il Parlamento europeo è fortemente determinato a chiedere che la Commissione s'impegni sul fronte delle politiche pubbliche e dei servizi di base per i cittadini, penalizzati negli ultimi anni da poderosi tagli di spesa.

Marino Simoni ha posto il tema della difesa dell'autonomia speciale, come precondizione per il dispiegamento anche nel prossimo futuro di politiche tagliate su misura dei territori di montagna. L'ospite ne ha pienamente convenuto, auspicando che termini la fase storica attuale, segnata da una forte ripresa del centralismo statale. Anche la presidente Lucia Maestri, facendo l'esempio dei punti nascite in Trentino, ha evidenziato come la nostra Provincia ha oggi il problema di come difendere quell'impostazione policentrica dei servizi, su cui si sono fondati gli oggettivi successi dell'autonomia speciale dal secondo dopoguerra a oggi.