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24/01/2017 - In aula o in commissione

Dalla Quinta commissione solidarietà ai tre giornalisti di Trentino tv licenziati ieri

Un comunicato stampa è stato sottoscritto dai consiglieri e inviato agli organi di informazione

Dalla Quinta commissione solidarietà ai tre giornalisti di Trentino tv licenziati ieri

In allegato, la nota diffusa ieri dal presidente Dorigatti

Dalla Quinta commissione solidarietà ai tre giornalisti di Trentino tv licenziati ieri

​​​​​La Quinta commissione, nella riunione della mattinata, si è occupata dei tre giornalisti licenziati dalla proprietà di Trentino Tv. Al termine di un confronto tra i consiglieri è stato sottoscritto dalla presidente della Quinta Lucia Maestri (Pd), dal vice Marino Simoni (PT), dai componenti Claudio Civetini (Civica Trentina), Chiara Avanzo (Patt), Gianpiero Passamani (UpT), Mario Tonina (UpT) e Walter Viola (PT) il comunicato che segue:

"Apprendiamo con preoccupazione la notizia del licenziamento di tre giornalisti da parte dell'emittente Trentino TV. Per prima cosa esprimiamo la nostra piena solidarietà ai tre giornalisti licenziati, professionisti preparati e stimati. Ma esprimiamo anche e soprattutto una ferma condanna politica nei confronti dell'emittente, la cui scelta si ripercuoterà giocoforza sulla qualità dell'informazione trentina; creando in tal senso non solo un danno privato in capo ai tre giornalisti, ma un danno pubblico altrettanto grave a tutta la nostra comunità in un momento per giunta molto delicato per il mondo dell'editoria trentina. E' infatti impensabile poter fare un'informazione di qualità senza il personale a ciò dedicato: la qualità dell'informazione la fanno i giornalisti. Ci impegneremo affinché con i decreti attuativi della legge provinciale 18/2016 sugli interventi di promozione dell'informazione locale siano preclusi contributi pubblici ai soggetti che non garantiscono il mantenimento dei livelli occupazionali e professionali del personale dipendente".  

La discussione sulla vicenda Trentino Tv.

In apertura della seduta di oggi, convocata per stabilire l'elenco delle audizioni sul ddl sulla cultura, la presidente della Quinta, Lucia Maestri, ha voluto esprimere la sua solidarietà e quella dei componenti della commissione ai tre giornalisti di Trentino Tv licenziati ieri. Un fatto, ha detto Maestri, che reca un danno agli interessati ma anche un grave danno al pubblico, perché colpisce il sistema informativo. La commissione, che come ha ricordato la presidente, è stata molto impegnata nella valutazione del ddl Rossi – Civettini sull'editoria, dovrà essere, vista la situazione, particolarmente attenta nell'esame del decreto attuativo della legge e in quella sede si dovrà trovare il modo per precludere l'accesso ai contributi pubblici a chi non rispetta i livelli occupazionali. Un tema, ha aggiunto, che ha attraversato i ddl Civettini - Rossi. 

Il vicepresidente della Quinta commissione Marino Simoni (PT) ha ricordato che i capigruppo hanno preso una posizione comune sulla situazione di Trentino Tv, invitando l'editore a rivedere la scelta dei licenziamenti. Simoni ha anche ricordato che Dorigatti ha inviato, a nome del Consiglio, una nota alla proprietà per chiedere il congelamento dei licenziamenti. Questo non è avvenuto, ha affermato l'esponente di PT, nonostante l'emittente avvia ricevuto una grande quantità di contributi pubblici. Far cadere la situazione di disagio dell'azienda, ha continuato, solo sui dipendenti non è condivisibile. Infine, Simoni ha auspicato che alla luce della legge sull'editoria nascano nuove opportunità da parte di altri imprenditori. 

Anche da parte di Claudio Civettini (Civica Trentina) totale solidarietà ai licenziati, lavoratori, ha ricordato, pagati mille euro al mese e che hanno accettato il contratto di solidarietà. Il consigliere ha posto anche dubbi sulla correttezza di questi tre licenziamenti, e ha detto che si deve tenere alta l'attenzione anche per evitare che la crisi dell'emittente diventi l'occasione da parte della Giunta per far sentire ancora di più la propria presenza. "Non vorrei – ha affermato Civettini -  che in questa situazione la Pat abbia mano libera coprendo gli inevitabili vuoti informativi con i  propri prodotti preconfezionati". Infine, l'esponente della Civica Trentina, ha ricordato che la legge da poco approvata è un sostegno all'informazione e i contributi non vanno alle aziende che licenziano. 

Massimo Fasanelli (Misto) ha detto che ci si deve interrogare sull'uso dei soldi pubblici, perché a fronte di aziende che impegnano tutto il loro patrimonio per non licenziare, c'è invece chi chiede ai dipendenti licenziati di andare a protestare sotto la Provincia per avere i soldi pubblici. "Di fronte ai ricatti – ha detto - si deve usare il pugno di ferro. Mi impegnerò per provvedimenti drastici in questo senso. Infine, c'è da chiedersi come i tre giornalisti rimasti possano dare un servizio pubblico".

Giampiero Passamani (UpT) ha detto che i licenziamenti sembrano quasi una ritorsione dell'imprenditore per la nuova legge che ha l'obiettivo di tutelare la qualità professionale. Il comportamento di questo imprenditore, ha aggiunto, va stigmatizzato, tenendo presente che la Pat per quest' azienda ha fatto molto. Passamani ha chiesto che Consiglio e Giunta incontrino il titolare di Trentino Tv. 

Mario Tonina (UpT) ha espresso solidarietà ai tre licenziati e ha ricordato che della vicenda si parlerà in ufficio di presidenza di venerdì prossimo e che il Consiglio può revocare i contratti all'emittente perché non si possono accettare licenziamenti a fronte delle risorse importanti che sono state impiegate.

Walter Viola (PT) ha anche lui stigmatizzato l'atteggiamento imprenditore che ha dimezzato la redazione con licenziamenti in tronco. Un fatto che dice molto, ha aggiunto, sullo scarso rispetto anche nei confronti della Pat nel suo complesso. Viola ha sollecitato Dorigatti a incontrare Rossi per concordare un'azione comune. E ha ricordato che, come ha già fatto la Cgil, anche il Consiglio può revocare i contratti. Con questi tagli, inoltre, la tv avrà un livello qualitativo tutto  da dimostrare e ha sottolineato il fatto che i livelli occupazionali sono, con la nuova legge, un principio normativo. Viola ha detto di temere che l'editore, visto il drastico ridimensionamento delle redazione, punti su free lance e se questo accadesse, ha aggiunto, "la presa in giro sarebbe doppia".

Chiara Avanzo (Patt) esprimendo solidarietà ai tre dipendenti, ha detto di essere meravigliata per la situazione descritta dai tre dipendenti licenziati ed ha ricordato che la nuova legge, sulla quale la commissione ha lavorato a lungo, punta su qualità dell'informazione e la tutela occupazionale.