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31/07/2014 - In aula o in commissione

Educatrici dei nidi: servirà la laurea. Via libera dal Consiglio provinciale

Sì della V commissione alla delibera della Giunta. Tagesmutter: diploma 5 anni scuola superiore

Educatrici dei nidi: servirà la laurea. Via libera dal Consiglio provinciale

In allegato il testo della proposta di delibera

Dal primo settembre del 2015 il requisito unico di accesso alla professione di educatrice nei nidi d'infanzia del Trentino, frequentati dai bambini fra 0 e 3 anni, sarà il diploma di laurea triennale in ambito pedagogico/educativo, completato dalle necessarie competenze acquisite con un apposito tirocinio. Per le cosiddette "Tagesmutter" dei nidi familiari il requisito d'accesso sarà invece un diploma quinquennale di scuola secondaria di secondo grado (scuola superiore), corredato da un corso di formazione di 500 ore di cui non meno di 100 di tirocinio pratico. Sono le novità della delibera proposta dalla Giunta provinciale a favore della quale si è espressa oggi all'unanimità la quinta Commissione del Consiglio presieduta da Lucia Maestri. Ora la delibera, per essere adottata e applicata a partire dal 2015, attende il via libera del Consiglio delle autonomie locali (Cal), che proprio ieri ha chiesto alla Giunta una settimana di tempo per approfondire con i sindacati la questione dell'impatto delle novità sul contratto e sul trattamento economico delle educatrici dei nidi di competenza comunale. Per accelerare l'iter di attuazione del provvedimento, la quinta Commissione è pronta a riunirsi nuovamente anche in agosto per esprimersi ancora sul testo se il parere del Cal dovesse determinare delle modifiche.

Obiettivi qualità e semplificazione.

Il cambiamento prefigurato dalla delibera è stato illustrato alla quinta Commissione dal dirigente del servizio istruzione della Provincia, Roberto Ceccato. In sostanza – ha spiegato il dirigente – elevando i titoli di studio per l'accesso ai nidi e al servizio Tagesmutter, la Giunta punta sia al progressivo innalzamento della qualità del lavoro educativo, sia a semplificare i percorsi per poter esercitare questa professione, tenuto conto che nel resto del Paese il requisito della laurea triennale per poter lavorare nei nidi è già previsto. Oggi infatti, nella nostra provincia per diventare educatrice di nido d'infanzia occorre un diploma quinquennale di scuola secondaria di secondo grado, corredato dall'attestato di qualifica di educatore nei nidi d'infanzia e nei servizi integrativi, o un titolo equipollente conseguito al termine di uno specifico corso di formazione professionalizzante di almeno 1000 ore (il cosiddetto baby life). Inoltre, diplomi di laurea negli ambiti psicopedagogico e socio-educativo consentono la diretta ammissione ad un esame per ottenere la qualifica senza la necessità di frequentare il corso baby life. Per il nido familiare-servizio Tagesmutter, attualmente è invece previsto il diploma di scuola secondaria di primo grado (scuola media), corredato dall'attestato di qualifica di operatore educativo di nido familiare-Tagesmutter conseguito a conclusione di uno specifico corso professionalizzante di 800 ore, di cui non meno di 400 teoriche per la cui ammissione è necessario aver compiuto 21 anni.

Baby life ancora valido per un anno.

Il provvedimento della Giunta, concordato con le cooperative interessate, prevede anche una fase transitoria di un anno, che permetterà di accedere ancora alle professioni dei nidi d'infanzia e nei servizi integrativi e di operatore educativo di nido familiare-Tagesmutter a chi è in possesso dei requisiti e dei relativi titoli di studio richiesti dalla Provincia fino ad oggi, purché conseguiti entro il 1° settembre 2015.

LA DISCUSSIONE.

Resta il divario nidi-scuole materne. Ipotesi: rivedere la legge.

Tutti i consiglieri hanno apprezzato la delibera che mira a fare chiarezza e a mettere finalmente ordine nel "ginepraio" dei percorsi di accesso a questo lavoro. "Il vero problema che resta da risolvere – ha osservato Claudio Civettini (Lega) – consiste nel diverso trattamento retributivo riservato alle educatrici dei nidi, dipendenti degli enti locali, rispetto alle insegnanti delle scuola dell'infanzia, che hanno invece un contratto provinciale. In proposito Marino Simoni (Progetto Trentino), ha suggerito di tener conto delle proposte che verranno dal Cal. Per Giuseppe Detomas (Ual), se dal confronto della Giunta provinciale con il Cal dovesse uscire modificato il testo della delibera, la Commissione dovrà riunirsi per esprimere un nuovo parere. Soddisfatta anche Manuela Bottamedi (M5s) perché negli ultimi anni le assunzioni con il sistema baby life ha creato parecchi problemi e scontri, mentre oggi la laurea è il miglior requisito da chiedere per il reclutamento. Gianpiero Passamani (Upt) ha detto di comprendere i dubbi dei Comuni perché il problema del costo del personale è rilevante, ma la soluzione va trovata con i sindacati per cambiare già dal 2015 e non perdere un anno. Lucia Maestri (Pd) si è dichiarata d'accordo con Civettini sull'esigenza di rendere omogeneo il trattamento economico riservato alle lavoratrici dei nidi e delle scuole dell'infanzia e si è chiesta se non sia il caso di rivedere la stessa legge provinciale che disciplina i servizi per la prima infanzia, introdotta 12 anni fa e oggi forse da adeguare ai cambiamenti sopraggiunti. Per Maestri, infatti, al di là delle questioni retributive e di carriera, "è il vestito della normativa che ormai sta un po' stretto a tutti".

In allegato, il testo della deliberazione proposta dalla Giunta provinciale.

Allegati
Testo della proposta di delibera sui requisiti per educatrici nidi e Tagesmutter